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Vacanze di Pasqua a Sorrento, tra tradizioni e processioni del Venerdì Santo

Posted on 12/03/201810/02/2018 by Fabio Pariante

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Nella Penisola Sorrentina le tradizioni locali sono parte della vita quotidiana dei suoi abitanti ancora oggi. Specialmente in occasione della Settimana Santa, le confraternite religiose di ogni piccolo centro urbano scendono letteralmente in campo per commemorare la Passione di Cristo.

Le origini delle processioni penitenziali che si svolgono durante la Settimana Santa si perdono nella storia. Bisogna tornare indietro nei secoli, al 1300, per ritracciare le prime forme di un rito importato dalla Spagna. L’antica Confraternita dei Battenti di Sant’Antonio di Sorrento, già nel 1378, organizzava processioni nelle quali i confratelli si flagellavano in segno di penitenza proprio come avveniva durante la Semana Santa in Andalusia.


Confratelli del Descendimiento durante la Semana Santa di Saragozza in Spagna | Foto: Willtron (Own work), via Wikimedia Creative Commons

Oggi la manifestazione sorrentina, che si svolge in una sequenza di numerosi appuntamenti durante i giorni che precedono la Pasqua, figura tra le più famose e suggestive. In particolar modo sono due le processioni più importanti che si svolgono in città, la Bianca e la Nera, anticipate da altre sfilate. Il Lunedì Santo alle ore 20.30 è prevista la Processione dell’Addolorata (o Visita ai Sepolcri). Il Giovedì Santo invece alle ore 21 la Processione Visita agli Altari della Reposizione, poi il giorno seguente, la notte del Venerdì Santo c’è la Processione Bianca alle ore 3 e infine, la Processione del Cristo Morto, o Nera, alle ore 21. Una delle due passa obbligatoriamente sulla Terrazza della Marinella dove sorge l’Hotel Mediterraneo.


La Processione Bianca di Sorrento | Foto: © Hotel Mediterraneo Sorrento

Ciascuna processione si apre con il rullo dei tamburi e il coro delMiserere composto da circa 200 cantori chiamati a recitare versi in latino in stile gregoriano. È una marcia funebre in cui i membri delle arciconfraternite – chiamati “incappucciati” – sfilano in saio coperti in volto in segno di penitenza e tra le mani portano i simboli del martirio di Cristo, tra cui l’antica lanterna con cui venne riconosciuto il volto di Gesù nel Getsemani, la borsa che conteneva i trenta denari del tradimento di Giuda, il gallo che cantò nel momento in cui Pietro si negò, il martello e i chiodi per crocifiggere il messia, il sudario in cui venne impresso il suo volto, la spugna imbevuta di aceto con la quale Gesù venne “dissetato”, la lancia con cui venne trafitto per verificare l’avvenuta morte, e infine il flagello e la colonna come prova delle torture subite.

Nella suggestiva cornice di simboli e melodie medievali, gli incappucciati portano per la città anche la statua della Madonna Addolorata. L’atmosfera di questa antica usanza è enfatizzata dal canto, profondo e malinconico che si fa sempre più coinvolgente nelle diverse processioni, dalle luci spente e dal silenzio assoluto osservato. Un evento assolutamente da non perdere.


La Processione Nera del Cristo Morto (Trailer 2017), Sant’Agnello, Napoli | Video: © Arciconfraternita Gonfalone SS. Prisco ed Agnello

Giuseppe Gargiulo, assessore al turismo nella località di Sant’Agnello, ad appena un chilometro di distanza da Sorrento, conosce molto da vicino le emozioni dei fedeli e dei curiosi che partecipano alle processioni. “La manifestazione del Venerdì Santo inizia già dal giorno prima e si protrae fino a notte inoltrata quando ha avvio la terza e ultima processione del Cristo Morto” afferma Gargiulo. “Le prime due processioni simboleggiano una sorta di ricerca di Cristo nei vari sepolcri allestiti nelle chiese principali di Sant’Agnello. All’alba del Venerdì mattina, la processione trova il Cristo Morto in chiesa. Ogni anno partecipano circa 6-700 persone a ciascuna marcia. Le varie confraternite impiegano mesi di preparazione per pianificare i riti che sono secondi solo a quelli spagnoli. Le processioni sono molto suggestive anche grazie ai cori composti da centinaia di fedeli”.

Nella località di Sant’Agnello la commemorazione della Passione di Cristo si svolge nelle tre Confraternite del Sacro Cuore di Maria e di San Giuseppe, del Santissimo Sacramento e Natività di Maria Vergine e nella Confraternita del Gonfalone dei Santi Prisco e Agnello. “Durante la Settimana Santa si respira un’aria frenetica in tutta la Penisola” continua Gargiulo. “Non ci sarebbe Pasqua senza le processioni. Durante la Settimana, come ogni anno, sono previsti numerosi eventi collaterali”.


Chiesa dei Santi Prisco ed Agnello a Sant’Agnello | Foto: Andreaamiranda (Own work), via Wikimedia Creative Commons

“Durante la Settimana Santa si respira un’aria frenetica in tutta la Penisola” continua Gargiulo. “Non ci sarebbe Pasqua senza le processioni. Durante la Settimana, come ogni anno, sono previsti numerosi eventi collaterali”.

Per Arte.it – Magazine Hotel Mediterraneo Sorrento

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