Skip to content

FABIO PARIANTE

JOURNALIST

Menu
  • Home
  • Interviews
  • Collaborations
    • #MuseumWeek Magazine
    • ArtExplored
    • Artribune
    • Frontrunner Magazine
    • Wired Italia
    • Dove – Corriere della Sera
    • Discover Magazine Expedia
    • Interviews
    • Arte.it
    • Contributions
  • #MuseumWeek
  • About.Me
  • Contacts
Menu

Quando la Storia è attuale. Franz Borghese a Napoli

Posted on 23/11/201823/11/2018 by Fabio Pariante

Share the post "Quando la Storia è attuale. Franz Borghese a Napoli"

  • Facebook
  • Twitter

Maschio Angioino, Napoli ‒ fino al 26 novembre 2018. L’arte di Franz Borghese rivive nella mostra in corso a Napoli. Uno sguardo al passato che riecheggia attraverso il presente.

Franz Borghese, Viva la guerra, 1976
Franz Borghese, Viva la guerra, 1976

Ci rivedremo a Filippi è il titolo della personale di Franz Borghese (Roma, 1941-2005) allestita al Maschio Angioino di Napoli A ingresso gratuito, la mostra si apre con una scultura in bronzo intorno alla quale venti disegni a china, otto tempere e sette acqueforti presentano le tecniche dell’artista scomparso a Roma prematuramente.
Durante la carriera, Borghese ha raccontato la società in qualità di spettatore senza mai trascendere e quindi condannarla, ma raccontandola per quella che era a inizio secolo e che, per certi versi, si presenta ancora oggi. I temi delle opere richiamano perlopiù la vita borghese, a volte specchio dell’apparenza, poi le caste professionali, ma anche la follia, la guerra e lo sfarzo, che delineano con sarcasmo un’attualità universale senza pari, sia sul piano politico che sociale.
Lo stile richiama l’espressionismo di George Grosz, ma di impostazione tutta italiana come si evince dalle didascalie delle “vignette”, delle acqueforti realizzate negli Anni Settanta a tiratura limitata: Ingegnere mia figlia è una perla (1975) recita l’opera in cui l’amore incondizionato di un genitore per i propri figli viene (a volte) ostentato. Oppure Solo col sangue si lava l’onore (1975) e ancora Cosa dirò a Clotilde stasera? (1975). Le opere sono vere e proprie metafore in cui lo status sociale diventa una effimera apparenza: “’A morte ‘o ssaje ched’ ‘e? È una livella” (La morte lo sai cos’è? È una livella). Così recita un passo della poesia in lingua napoletana ‘A livella (1964) di Antonio De Curtis in arte Totò, in cui prima o poi il potere, le differenze sociali e culturali si livellano, si allineano per sempre con il momento della dipartita.
Da New York a Madrid, da Parigi a Torino, ma anche Monaco e Amsterdam, l’ironia di Franz Borghese è stata esposta in tutto il mondo e a Napoli, in tre sezioni, Ci rivedremo a Filippi offre ai visitatori una selezione di opere degli Anni Settanta e Novanta.

Franz Borghese, Women devolution, 1977
Franz Borghese, Women devolution, 1977

IL TITOLO DELLA MOSTRA

“La scelta del titolo della mostra è caduta proprio sull’opera omonima, perché credo rappresenti ancora oggi la nostra società in tutte le sue forme”, precisa Marina Guida, curatrice della personale. Il titolo fa riferimento alla frase “Sono il tuo cattivo demone, Bruto ci rivedremo a Filippi”, parole che il fantasma di Giulio Cesare rivolse a Bruto, quest’ultimo tormentato dai sensi di colpa per aver partecipato alla congiura nella quale l’imperatore romano venne assassinato.
Tutto accadde quando a Filippi, in Macedonia, nel 42 a.C. le truppe repubblicane di Bruto e Cassio si scontrarono con l’esercito di Ottaviano e Antonio, eredi della politica di Cesare. Dopo la prima sconfitta, l’esercito imperiale prese il sopravvento sui repubblicani e Bruto, per non essere catturato dagli avversari, decise di suicidarsi e, proprio in quegli attimi, ricorda le Idi di marzo quando nel 44 a.C. Giulio Cesare venne ucciso da un gruppo di congiurati capeggiati proprio da Bruto e Cassio, che volevano una Roma repubblicana.
L’episodio è stato ripreso da Plutarco nell’opera Vite parallele e nel Giulio Cesare di William Shakespeare. “Ci rivedremo a Filippi” è una espressione che attualmente sottolinea che prima o poi si arriva alla resa dei conti, per tutti, e Franz Borghese non fa altro che illustrare in chiave caricaturale la debolezza umana.

Per Artribune

Share the post "Quando la Storia è attuale. Franz Borghese a Napoli"

  • Facebook
  • Twitter

Write Me On X

Tweet to @FabioPariante

Recent articles

  • Futuristic Aesthetics Through the Eyes of Digital Artist Morten Lasskogen
  • When Art Screams: Surrealism in the Works of Artist Stefan Visan
  • Believing in the Creative Potential of Each Individual and in the Collective Transformative Power. Interview with Multidisciplinary Artist Marinella Senatore
  • Timeless Elegance in Vincent Peters’ Photographs. The Interview
  • Reborn with Art and Spirituality in the Works of the Italian Artist Filippo Biagioli
  • Strength, Resilience and the Power of Modern Women. Interview with Artist Stefania Tejada
  • Passion and poetry in the sculptures of the artist Ignacio Gana
  • Stopping Time and Memory Through His PolaWorks. Interview with Visual Artist Paolo Angelucci
  • Where Aesthetics Meet Biology, Politics, and Social Sciences. Interview with artist Erick Meyenberg
  • Symbols and myths in the works of the painter Helene Pavlopoulou
  • Biotechnology and Science in the Art of New Media Artist Soliman Lopez
  • Therapeutic sculptures between words and messages encoded in a luminous binary language. Interview with Adrien Marcos
  • The magic of digital artworks by artist Sara Shakeel. The interview
  • Luminous creatures float in the dark like dream paintings. Interview with light painter and photographer Hannu Huhtamo
  • Art between reflection and contemplation. Interview with media artist Enrico Dedin
  • Becoming Karl Lagerfeld: The Fashion Designer’s Legacy Told Through Melodie Preel’s Photography
  • The shadows that have never gone away in the shots of photographer Dominic Dähncke. The interview
  • Between glass sculptures and award-winning films. Interview with broken glass artist Niall Shukla
  • When communication is art and intuition. Interview with Silvio Salvo from the Sandretto Re Rebaudengo Foundation
  • All the nostalgia of your childhood in the 8-bit ceramic works of Toshiya Masuda
©2025 FABIO PARIANTE | Design: Newspaperly WordPress Theme