Skip to content

Fabio Pariante

JOURNALIST

  • Twitter
  • Instagram
  • Mail
Menu
  • Home
  • Interviews
  • Collaborations
    • #MuseumWeek Magazine
    • Artribune
    • Frontrunner Magazine
    • Wired Italia
    • Dove – Corriere della Sera
    • Discover Magazine Expedia
    • Interviews
    • Arte.it
    • Contributions
  • #MuseumWeek
  • About.Me
  • Contacts
Menu

Marina Abramovic lancia ‘Immaterial’, una piattaforma per l’arte immateriale

Posted on 17/06/201429/01/2017 by Fabio Pariante

Share the post "Marina Abramovic lancia ‘Immaterial’, una piattaforma per l’arte immateriale"

  • Facebook
  • Twitter

Immaterial. Si chiama così il primo giornale online lanciato da Marina Abramovic, la ‘grandmother’ della performance art degli anni Sessanta e Settanta.

È una piattaforma multidisciplinare che raccoglie materiali multimediali di tecnologia, natura, teatro, musica, film e le interviste dell’artista concettuale archiviate nel corso della sua carriera. Un luogo interattivo che si avvale di importanti collaborazioni di specialisti tra cui il video game maker Pippin Barr e tra gli altri, in qualità di contributor, Suzanne Dikker, Paula Garcia, Lisa Park, Lynsey Peisinger e Dolan Morgan. Un magazine da cui attingere informazioni in tempo reale con la possibilità di confrontarsi con lo staff della performer.

L’idea di una piattaforma digitale nasce a seguito del progetto più importante – forse – della carriera dell’artista, il Marina Abramovic Institute: un concept architettonico in fase di realizzazione ad Hudson, New York, dedicato sia ai giovani talenti dell’arte e sia per offrire un riferimento fisico e continuo nel tempo al modus operandi artistico riproducibile e ‘immateriale’ delle performance della Abramovic.

L’obiettivo di questo progetto di cui è direttore Serge Le Borgne, è quello di conoscere meglio sè stessi grazie a un particolare metodo che porta il nome della fondatrice serba: the Abramovic method. Una conquista maturata dopo tre performance che l’artista ha realizzato in giro per il mondo fino al 2010: The house with the ocean view (2002), Seven easy pieces (2005) e The artist is present (2010) che col tempo hanno definito il modo di interagire della performer con il pubblico attraverso minerali, strutture in legno, percezioni spazio-temporali stando seduti, sdraiati, in piedi, nudi o vestiti, al buio o con la luce. Continua su Wired.

Share the post "Marina Abramovic lancia ‘Immaterial’, una piattaforma per l’arte immateriale"

  • Facebook
  • Twitter

Lascia un commento

Devi essere connesso per inviare un commento.

Tweets by FabioPariante

Recent articles

  • The visual and philosophical poetics of the expressionist artist Vian Borchert
  • Projects and challenges of the Santa Monica Art Museum. Interview with director Christoph Rahofer
  • The power of the natural world for multidisciplinary artist Susan Swartz
  • The weight of matter and the strength of sensitivity in art. Interview with Luke James
  • AI Takes the Art World by Storm: Exclusive Interview with the Mastermind Behind U.S. Competition-Winning Work, Jason M. Allen
  • 5 questions for Studio DRIFT
  • 5 questions for shadowologist Vincent Bal
  • La Grande Madre, Achille Lauro presenta il Quadro Sonoro
  • Intervista a Jago: artista del marmo (e della comunicazione!)
  • Intervista a Luigi Serafini, autore di un’enciclopedia indecifrabile
  • La mostra di Daniele Sigalot in una fabbrica metalmeccanica piemontese
  • From the YBA’s to Today: Mat Collishaw
  • Jonas Kaufmann: Between Dreams and Reality
  • An Uncomfortable Truth Spoken Out Loud: Maurizio Cattelan
  • Healing The Soul with Marinella Senatore
  • Frontrunner meets Okuda San Miguel
  • Sanford Biggers: the Frontrunner interview
    ©2023 Fabio Pariante | Design: Newspaperly WordPress Theme