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La vita di Giorgio Vasari diventa un film

Posted on 21/05/2018 by Fabio Pariante

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A giugno arriva nei cinema italiani Le Memorie di Giorgio Vasari, il film che, attraverso il racconto delle opere e della vita del grande architetto, pittore e storico toscano, diventa una sorta di viaggio nel tempo tra gli artisti e i mecenati degli anni d’oro del Rinascimento italiano.

Il film diretto da Luca Verdone e distribuito da Zenit Distribution in collaborazione con Twelve Entertainment, arriva nelle sale per un evento speciale il 26 e il 27 giugno e illustra la vita di Giorgio Vasari, riuscendo appieno nel tentativo di essere un affresco unico e suggestivo del suo tempo e dei suoi protagonisti.

Da Michelangelo a Lorenzo dei Medici passando per Rosso Fiorentino e Tiziano, la pellicola ha il merito di raccontare la vita di un uomo che è famoso, paradossalmente, per aver raccontato le vite degli altri, da Cimabue fino ai suoi contemporanei, in primis quel Michelangelo Buonarroti in cui egli intravide il culmine dell’arte italiana.

Le vite del Vasari è indubbiamente il suo monumento più famoso, un libro che è un punto fermo della nostra letteratura, ma Vasari è stato anche un artista e un architetto di primissimo piano, con una vita privata densa e movimentata, e il film di Luca Verdone, raccontandola, riesce a dare un suggestivo spaccato di un’epoca irripetibile.

Vissuto fra il 1511 e il 1574, Vasari ha mosso i suoi primi passi nella Firenze dei Medici a tu per tu con i maestri del Manierismo (da Pontormo a Rosso Fiorentino, ai quali è stata dedicata recentemente una bellissima mostra proprio a Firenze). Qui sulla sua strada incrocia alcuni tra i più grandi geni dell’arte di tutti i tempi, da Michelangelo a Tiziano, e conosce da vicino tutto il grande mondo della committenza, religiosa e laica, che hanno reso possibile il miracolo del Rinascimento.

Dopo i 30 anni Vasari si trasferisce a Roma dove, per il cardinale Alessandro Farnese, lavorerà agli affreschi del Palazzo della Cancelleria. Ed è qui che diventa il primo storico dell’arte italiana, nonché un eccellente scrittore. Le “Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori”, pubblicato per la prima volta nel 1550, diventa il punto di riferimento per conoscere tre secoli di arte italiana attraverso le vite, appunto, di centinaia di artisti. Anche per tale motivo, a distanza di cinque secoli, grazie anche a questo film, Vasari continua ad essere il testimone che ci prende per mano per conoscere ed amare l’arte e la bellezza del nostro Paese.

Sinossi:

Giorgio Vasari racconta in prima persona gli avvenimenti della sua vita e le opere compiute per onorare e diffondere i contenuti e i temi stilistici appresi dai suoi maestri Michelangelo e Andrea Del Sarto. La narrazione è scandita dalla presentazione delle opere e dei modelli a cui fece riferimento. Vasari mette a fuoco i suoi rapporti con i Medici, che governarono il Granducato di Toscana per molti anni, e i personaggi che conobbe da vicino, come Michelangelo Buonarroti, Francesco Salviati, Tiziano, Pietro Aretino. I fatti della sua vita si collegano alla produzione artistica e svelano i motivi che lo spinsero a determinate scelte stilistiche e contenutistiche. Sono dunque messi in risalto i legami con i committenti, che all’inizio della sua attività furono i monaci del monastero di Camaldoli, i Medici, i frati di San Michele al Bosco, e parallelamente non sono trascurati gli aspetti della vita privata nella sua bottega, i rapporti con le sue modelle e i suoi allievi. Nella maturità, i legami con la famiglia Farnese diventano stretti e il cardinale Alessandro Farnese lo chiama a Roma per gli affreschi del palazzo della Cancelleria. La vita di Vasari è totalmente dedicata al suo lavoro che svolge con coscienza critica e con una attenzione particolare agli artisti del suo tempo, ma non trascura lo studio dei “primitivi”, e su sollecitazione del cardinale Alessandro Farnese e del vescovo Paolo Giovio, concepisce la stesura dei volumi composti in due edizioni delle “Vite degli eccellentissimi pittori, scultori e architetti” che saranno per secoli lo strumento fondamentale per la conoscenza degli artisti italiani dal Medioevo al Rinascimento.

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