Skip to content

FABIO PARIANTE

JOURNALIST

Menu
  • Home
  • Interviews
  • Collaborations
    • #MuseumWeek Magazine
    • ArtExplored
    • Artribune
    • Frontrunner Magazine
    • Wired Italia
    • Dove – Corriere della Sera
    • Discover Magazine Expedia
    • Interviews
    • Arte.it
    • Contributions
  • #MuseumWeek
  • About.Me
  • Contacts
Menu

Ercolano e Pompei. Come si viveva nell’antica Roma

Posted on 12/02/201812/02/2018 by Fabio Pariante

Share the post "Ercolano e Pompei. Come si viveva nell’antica Roma"

  • Facebook
  • Twitter

Tra i luoghi più suggestivi raggiungibili facilmente dalla Costiera Amalfitana, il Parco Archeologico di Pompei è la meta più ambita per chiunque si trovi in prossimità dell’area vesuviana. Sito UNESCO dal 1997, è tra i tesori italiani più invidiati al mondo per testimonianze storiche e reperti rinvenuti dell’antica Roma.

Oggi, l’area archeologica è un cantiere ancora aperto. Si conosce infatti solo una parte di quello che è stato seppellito il 24 agosto del 79 d.C. quando, improvvisamente, l’eruzione del Vesuvio con ceneri e lapilli travolse Pompei e le vicine Ercolano, Boscoreale, Oplonti e Stabia. Città che oggi raccontano vita e tradizioni dei Romani che abitavano le pendici del vulcano e la costa oltre 2000 anni fa.

L’eruzione del Vesuvio non ha coinvolto allo stesso modo tutte le aree: le più importanti da visitare per comprendere meglio come si viveva in antichità, sono quelle degli scavi di Pompei e di Ercolano. Pompei antica era la città satellite di Roma. I costumi, l’arte, le suppellettili, l’architettura degli edifici e l’arredamento sono più visibili nei siti vesuviani che nei tesori rinvenuti nella Capitale stessa. Infatti, prima della scoperta di Pompei ed Ercolano ad esempio, le case romane si conoscevano solo attraverso i documenti scritti da alcuni autori come Vitruvio.

Ma qual è la differenza tra i due principali siti archeologici? Pompei venne seppellita da cenere e lapilli, invece Ercolano venne “protetta” da circa 20 metri di fango che hanno consentito una conservazione più integra della città.

Cosa vedere a Pompei
Per visitare Pompei occorrerebbero diversi giorni. Imperdibili tuttavia la Villa dei Misteri con i suoi affreschi “misteriosi” su colore rosso (definito appunto rosso pompeiano), la Casa del Fauno Danzante, una delle domus più grandi mai scoperte, poi Via dell’Abbondanza, la strada principale e commerciale dove tra l’altro, si trova il Lupanare: una struttura di due piani con affreschi erotici che raccontavano ai clienti le attività che vi si svolgevano. E infine, da vedere i calchi dei pompeiani: statue ottenute facendo colare gesso liquido attraverso una piccola cavità sui corpi degli abitanti carbonizzati a seguito dell’eruzione. Recentemente sono state aperte al pubblico anche la Domus con le Botteghe, la Casa del Triclinio all’aperto e del Larario Fiorito.

Cosa vedere ad Ercolano
A differenza di Pompei, Herculaneum è molto più piccola e sono sufficienti alcune ore di visita. Da non perdere la Casa dell’Atrio a Mosaico in cui, come suggerisce il nome, la pavimentazione dell’atrio è totalmente a mosaico, la Casa di Nettuno e Afitritecon lo spettacolare mosaico policromo dedicato, poi la meravigliosa Villa dei Papiri dove vennero trovati 1800 papiri e sculture in bronzo e in marmo. Infine, le Terme del Foro divise in due ambienti, maschile e femminile e, di recente apertura, la Casa dei Cervi dove sono state trovate statue di cervi assaliti da un branco di cani.

Uno degli aspetti comuni alle antiche città era la vendemmia, l’attività più remunerativa dell’area vesuviana grazie alle uve pregiate e richieste in tutto il mondo ancora oggi. Per un’esperienza completa è possibile organizzare attraverso l’hotel escursioni guidate nelle aree archeologiche con una piacevole sosta di ristoro alla Cantina del Vesuvio per assaggiare il vino locale prodotto proprio dalla omonima azienda, di cui è possibile visitare anche le vigne. Maurizio Russo infatti, figlio di Giovanni fondatore nel 1948 della piccola azienda vinicola che Maurizio trasformò poi nella Cantina, ci racconta come si svolge una gita e come nasce la scelta di distribuire i prodotti senza intermediari, ma solo con vendita diretta e on-line.

“Chi viene a trovarci ha la possibilità di conoscere da vicino la storia della nostra azienda, i sistemi di coltivazione e le uve. Proponiamo una visita al vigneto, recandosi sulla terrazza che ha una magnifica vista mare su Capri e il Golfo di Napoli. Trovandoci a circa 200 metri di altitudine, abbiamo la possibilità di offrire una vista straordinaria che arriva agli scavi di Pompei. Proponiamo poi una degustazione dei nostri vini con antipasti realizzati con prodotti locali come salame, bruschetta con i pomodorini, formaggi, capocollo e poi solitamente offriamo un primo piatto, spaghetti con pomodorini del Piennolo del Vesuvio DOP. La pasta che utilizziamo è di produzione locale del Pastificio F.lli Setaro di Torre Annunziata. Infine come dolce offriamo la tipica pastiera napoletana con la nostra grappa di vinaccia di Lacryma Christi”.

Al termine della degustazione è possibile proseguire la visita alle cantine dove si trovano i macchinari impiegati nel processo di imbottigliamento del vino e nella bottaia. Si tratta di una piccola realtà che si dedica alla qualità più che alla quantità della produzione. Questa è la ragione per cui la Cantina del Vesuvio hanno optato per una vendita diretta e online dei loro vini.

“Il vino che produciamo infatti, è biologico quindi non contiene solfiti” continua Maurizio Russo. “Abbiamo circa 12 ettari di vigneto, e la raccolta avviene tra settembre e ottobre, a seconda delle annate. Produciamo il Lacryma Christi bianco, rosso e rosato, oltre a una piccola produzione di olio extra vergine di oliva del Vesuvio e l’aceto di Lacryma Christi”.

Chi lo desideri può anche approfittare del Cooking Class (su prenotazione), un breve corso di cucina di 3-4 ore, in cui i visitatori si dilettano a cucinare quello che poi mangeranno degustando i vini locali.

Per Arte.it – Hotel Mediterraneo Sorrento

Share the post "Ercolano e Pompei. Come si viveva nell’antica Roma"

  • Facebook
  • Twitter

Write Me On X

Tweet to @FabioPariante

Recent articles

  • Futuristic Aesthetics Through the Eyes of Digital Artist Morten Lasskogen
  • When Art Screams: Surrealism in the Works of Artist Stefan Visan
  • Believing in the Creative Potential of Each Individual and in the Collective Transformative Power. Interview with Multidisciplinary Artist Marinella Senatore
  • Timeless Elegance in Vincent Peters’ Photographs. The Interview
  • Reborn with Art and Spirituality in the Works of the Italian Artist Filippo Biagioli
  • Strength, Resilience and the Power of Modern Women. Interview with Artist Stefania Tejada
  • Passion and poetry in the sculptures of the artist Ignacio Gana
  • Stopping Time and Memory Through His PolaWorks. Interview with Visual Artist Paolo Angelucci
  • Where Aesthetics Meet Biology, Politics, and Social Sciences. Interview with artist Erick Meyenberg
  • Symbols and myths in the works of the painter Helene Pavlopoulou
  • Biotechnology and Science in the Art of New Media Artist Soliman Lopez
  • Therapeutic sculptures between words and messages encoded in a luminous binary language. Interview with Adrien Marcos
  • The magic of digital artworks by artist Sara Shakeel. The interview
  • Luminous creatures float in the dark like dream paintings. Interview with light painter and photographer Hannu Huhtamo
  • Art between reflection and contemplation. Interview with media artist Enrico Dedin
  • Becoming Karl Lagerfeld: The Fashion Designer’s Legacy Told Through Melodie Preel’s Photography
  • The shadows that have never gone away in the shots of photographer Dominic Dähncke. The interview
  • Between glass sculptures and award-winning films. Interview with broken glass artist Niall Shukla
  • When communication is art and intuition. Interview with Silvio Salvo from the Sandretto Re Rebaudengo Foundation
  • All the nostalgia of your childhood in the 8-bit ceramic works of Toshiya Masuda
©2025 FABIO PARIANTE | Design: Newspaperly WordPress Theme