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Fabio Pariante

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Dipingere il Nilo. Mutaz Elemam a Napoli

Posted on 24/06/2019 by Fabio Pariante

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SHAZAR GALLERY, NAPOLI ‒ FINO AL 5 LUGLIO 2019. LA PITTURA DI MUTAZ MOHAMED ELEMAM EVOCA LA STORIA MILLENARIA DEL FIUME NILO, TRA RICHIAMI ALL’IMPRESSIONISMO E ALLA CULTURA AFRICANA.

Mutaz Mohamed Elemam. Dream Scape from River. Installation view at Shazar Gallery, Napoli 2019. Photo Danilo Donzelli
Mutaz Mohamed Elemam. Dream Scape from River. Installation view at Shazar Gallery, Napoli 2019. Photo Danilo Donzelli

Con Dream scape from river, Mutaz Mohamed Elemam (Kassala, 1979) offre un’interpretazione del tutto personale e singolare del fiume Nilo, il secondo percorso d’acqua più lungo al mondo dopo il Rio delle Amazzoni. Dalle tele dell’artista sudanese, infatti, trasuda una sorta di malinconia di un luogo che a tratti dipinge con linee decise, man mano quasi impercettibili, e che interpreta con colori forti e tenui a seconda dell’occorrenza, per raccontare i mille volti del fiume e della sua vegetazione. Volti che il corso d’acqua assume a seconda dei momenti della giornata: dalle prime luci dell’alba o della notte nelle tonalità più scure del blu, del nero, del grigio, del marrone e del verde, che contrastano con il giallo e il rosso acceso del tramonto. Il bianco, invece, è la luce, la purezza, è il mare per antonomasia.

Mutaz Mohamed Elemam. Dream Scape from River. Installation view at Shazar Gallery, Napoli 2019. Photo Danilo Donzelli
Mutaz Mohamed Elemam. Dream Scape from River. Installation view at Shazar Gallery, Napoli 2019. Photo Danilo Donzelli

COME MONET

Con tutta la forza emotiva derivante dal voler raccontare la storia, il territorio e le proprie origini, Elemam sottolinea il fascino del “fiume eterno” che per circa 4000 anni, dal 3900 a.C. al 342 a.C., ha permesso lo sviluppo di una delle civiltà più importanti di sempre, quella egizia.
Complici i dettagli, alcune opere evocano le ninfee di stampo impressionista di Claude Monet; in un unico piano fluviale, infatti, sfumature si intrecciano sulla tela fino a confondere gli elementi raffigurati, che appartengono all’Africa e alla sua cultura.

Per Artribune.

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