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Digital Think-In, il punto sui musei italiani nell’era digitale

Posted on 26/08/201528/01/2017 by Fabio Pariante

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Save the date! Roma, Museo MAXXI, 4 novembre 2015. Appuntamento nella Capitale per “Digitial Think-In. La voce digitale dei musei”, il primo evento di cultura digitale rivolta ai musei in Italia.

Professionisti e addetti ai lavori si riuniranno per fare il punto della situazione dei musei italiani nell’era digitale e, in particolare, per lanciare nuovi progetti e idee per il futuro della cultura nelle istituzioni.

Perché annunciare così in anticipo un evento che si terrà a novembre? Perché è in corso la #DITcall, la call for proposal in cui ciascun museo, entro il 30 settembre, può presentare un massimo di 2 progetti da sottoporre a giudizio di una commissione esterna e quelli ritenuti più interessanti legati ad attività culturali, educative, promozionali e di ricerca, avranno 7 minuti per presentare la propria idea durante l’evento.

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Si tratta di una prima edizione lanciata proprio dal museo di arte contemporanea MAXXI, in cui si alterneranno nomi di rilievo, tra gli altri: James Davis, Program Manager di Google Art Project (Londra), Antonella Di Lazzaro, Direttore Media Twitter Italia (Milano), Conxa Rodà, Head of Strategy and Communication – Museu Nacional d’Art de Catalunya (Barcellona), Gruppo MUD Museo Digitale, MiBACT (Roma) e Prisca Cupellini, Comunicazione Online e Progetti Digitali, MAXXI (Roma), Francesco Russo, Consulente web e blogger, Marianna Marcucci, Confounder di Invasioni Digitali e Alessandro Bollo, Cofounder e responsabile ricerca della Fondazione Fitzcarraldo.

Per interagire durante l’evento: #DigitalThinkIn.

L’Italia è il paese che detiene il maggior numero di siti culturali al mondo ufficialmente riconosciuti dall’Unesco (qui la lista) e, in vista del piano strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” approvato secondo la legge Art Bonus, 80 milioni di euro saranno dedicati a 12 progetti per il recupero e la valorizzazione 2015-2016, tra cui la Galleria degli Uffici a Firenze, l’Arena del Colosseo, il Polo Reale di Torino, l’Arsenale Pontificio di Roma e il Museo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah di Ferrara. Una cifra importante che si aggiunge all’investimento di 490 milioni di euro già previsto per il Sud Italia per il programma nazionale “Cultura e Sviluppo”, che coinvolge il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Reggia di Caserta, il museo e il parco archeologico di Sibari e i Castelli svevi di Bari e Trani. Non ultimo, il progetto di recupero riservato al Real Sito di Carditello, dove lo scorso 3 agosto, il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini ha definito un accordo storico: una Fondazione per gestire la reggia dei Borbone. Un progetto voluto fortemente già a gennaio 2014 dall’ex ministro del governo Letta, Massimo Bray.

Per interagire durante l’evento: #DigitalThinkIn.

L’Italia è il paese che detiene il maggior numero di siti culturali al mondo ufficialmente riconosciuti dall’Unesco (qui la lista) e, in vista del piano strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” approvato secondo la legge Art Bonus, 80 milioni di euro saranno dedicati a 12 progetti per il recupero e la valorizzazione 2015-2016, tra cui la Galleria degli Uffici a Firenze, l’Arena del Colosseo, il Polo Reale di Torino, l’Arsenale Pontificio di Roma e il Museo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah di Ferrara. Una cifra importante che si aggiunge all’investimento di 490 milioni di euro già previsto per il Sud Italia per il programma nazionale “Cultura e Sviluppo”, che coinvolge il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Reggia di Caserta, il museo e il parco archeologico di Sibari e i Castelli svevi di Bari e Trani. Non ultimo, il progetto di recupero riservato al Real Sito di Carditello, dove lo scorso 3 agosto, il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini ha definito un accordo storico: una Fondazione per gestire la reggia dei Borbone. Un progetto voluto fortemente già a gennaio 2014 dall’ex ministro del governo Letta, Massimo Bray.

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I nostri siti sono tra i più interessanti e visitati al mondo. Basti pensare alla prima domenica ad ingresso gratuito dello scorso maggio, quando gli Scavi Archeologici di Pompei hanno registrato ben 35mila visitatori; ma in generale, nonostante questo successo, sul piano digitale l’Italia fatica ancora a trovare una sua comunicazione social. Per stare al passo dei principali musei internazionali come il MoMA di New York e il Louvre di Parigi, grazie all’impegno di alcune iniziative culturali lanciate non solo in internet, le cose sembrano migliorare, a cominciare dal progetto MuD – Museo Digitale presentato lo scorso giugno alla Social Media Week di Roma. Un progetto nato dalla collaborazione del MiBACT con Ales Spa per creare un sistema museale nazionale ufficiale e per valorizzare il patrimonio culturale anche a livello internazionale.

Tra gli altri progetti invece, TuoMuseo che oltre a un’opera d’arte offre al visitatore la possibilità di “adottare” un museo per contribuire al crowfunding con una donazione spontanea per aiutare lo sviluppo del patrimonio artistico italiano. Oppure #SvegliaMuseo che come suggerisce il nome, “sveglia” letteralmente i musei online con tanto di guida.

E all’estero? Continua su Wired.

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